Condanniamo davvero la violenza?

 


Avevo 10 anni e m'incamminavo fuori dalla scuola, piegata sotto il peso dello zainetto. 

Un mio compagno, a cui evidentemente non stavo molto simpatica, era in piedi su un muretto e mi si è buttato addosso, facendomi cadere rovinosamente a terra. Ginocchia sbucciate e tanta vergogna.

Mio padre stava venendo a prendermi e ha visto tutto.

Arrivata a casa, mia madre ha chiamato la madre di questo ragazzino per avvertirla del fattaccio. Quest'ultima gli ha tirato un paio di scapellotti e lo ha costretto a venire a scusarsi a casa mia.

Alle medie alcuni compagni di classe mi chiamavano -sacco dell'immondizia- e ridevano di questo. 

Alla successiva assemblea scolastica mio padre fece i nomi di questi ragazzini e i loro genitori impartirono la punizione più opportuna.

Quando uno dei miei primi fidanzati scoprì che un vicino di casa mi mandava messaggi ambigui al cellulare, si presentò a casa affrontandolo direttamente.

Anni fa non esisteva tutta l'ipocrisia che regna sovrana di questi tempi. Eppure,oggi, non sono una quarantenne debosciata che non sa badare a se stessa. Sono però una donna che sa dare all'uomo il suo valore e lascia esprima il suo potenziale che è anche quello di avere cura di chi ama.

In questi giorni abbiamo assistito tutti allo scontro in mondovisione tra Will Smith e Chris Rock.

Sono rimasta anche io attonita. Non dal famoso schiaffo, ma da quanto ormai si sia perso il buon uso di produrre dei pensieri propri.

Viviamo in una societa dove la forma mentis è il politically correct. 

Bisogna condannare la violenza ma, in realtà, nessuno ha veramente voglia di ragionare su cosa sia un atto violento.

E' la società che condanna le guerre, ma autorizza l'invio di armi per non farle mai finire.

La società dove -lo schiaffo no perchè è violenza- mentre, prendere in giro una donna che ha sofferto moltissimo per un problema di salute, è satira.

E' la società dove -donne avete voluto avere pari diritti? E allora difendetevi da sole- e le femministe sono le prime a non aver compreso che tutto stava semplicemente nel conquistare il sacrosanto diritto di esistere come Donne. 

L'uguaglianza non c'entra nulla. Uomini e Donne non sono uguali.

In tutta questa baraonda, dove un marito che tanto ha sofferto vedendo sua moglie soffrire, la protegge compiendo un gesto di violenza fisica, quasi nessuno sa vedere la violenza verbale del bullo di turno.

Il bullo che si nasconde sotto la maschera del comico. 

Il primo si scusa. Il secondo non si sa, forse lo farà per non perdersi il pubblico composto da quella (ahimè piccola) fetta di persone sveglie che ha notato la violenza verbale del suo gesto.

In mezzo c'è una donna che da anni cerca di ricostruirsi un po' di autostima. Il massimo della tolleranza dimostratagli è stato scrivere -è forte si sarebbe saputa difendere da sola-.

Che tristezza.

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