Quando esci da una relazione tossica acquisisci una visione della narrazione molto diversa.
Dopo essere annegata in ogni pozzo che ho incontrato, nel viaggio verso il fondo del mio dolore, una volta raggiunto mi sono accorta di essere stata infatuata di una figura antropomorfa che in realtà non era mai esistita.
L'avevo creata io e oggi ne vedo i singoli frammenti in modo molto chiaro.
E' l'opera di un artista folle che, per tenere insieme il collage, ha usato tutte le sue energie vitali.
Sappiamo che accade quando la vita abbandona un corpo. Questo si dissolve.
Accade qualcosa di simile a chi disperde energie per tenere insieme l'identità fittizia di qualcun altro: perde la sua più autentica.
In questa fase della mia vita mi sento un po' così. Non riesco ancora realmente a vedermi intera e temo di poter diventare il collage arrabattato di qualcun altro.
Fatico a farmi avvicinare da chi nutre un interesse sincero perché non mi sento ancora coesa a sufficienza da essere vera e temo di essere un inganno. Un'illusione percettiva.
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